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Le Gauche

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Collettivo Le Gauche.
Articoli, analisi, spunti –
«Le utopie servono per camminare»
comunicazioni: @Marschall_der_DDR
Sito: legauche.org

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2021-09-04 12:48:43 Le Gauche pinned « AFGHANISTAN E MOVIMENTO SOCIALISTA: PUNK-ISLAM, (IN)UTILI IDIOTI Allah è grande e Gheddafi è il suo profeta. CCCP – Punk Islam, 1984 L’errore sistemico e ideologico dell’estremismo piccolo borghese si dimostra da molti componenti del movimento socialista…»
09:48
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2021-09-04 11:53:41 AFGHANISTAN E MOVIMENTO SOCIALISTA: PUNK-ISLAM, (IN)UTILI IDIOTI

Allah è grande e Gheddafi è il suo profeta.
CCCP – Punk Islam, 1984

L’errore sistemico e ideologico dell’estremismo piccolo borghese si dimostra da molti componenti del movimento socialista in questi ultimi tempi dai vaccini all’Afghanistan.

In loro l’odio cieco per uno stato quale gli USA prevarica qualsiasi prospettiva di lotta, connotando l’imperialismo non più come un processo di reinvestimento del surplus accumulato su differenti piani dell’economia e della gestione dei corpi, ma come un ente di carattere mefistofelico che assume a piacimento la bandiera dell’Europa o degli USA in base alla natura del presunto stato anti imperialista, che sia la Russia di Putin, la Bielorussia di Lukašenko, lo Stato Islamico di al-Baghdadi (con il placet di Scuderi), l’Iran sciita o l’Afghanistan talebano.

Tale ragionamento collettivo non riesce a trarre due particolari conclusioni:

I fatti avvenuti non sono la vittoria di una qualsiasi ed insperata forza anti-imperialista e nemmeno è una sconclusionata vittoria di Pirro, bensì ciò che è accaduto in Afghanistan è una sconfitta al di là del punto di prospettiva da cui la si guarda o da cui ci si illude di guardarla.
Non c’è possibilità di sviluppo in un paese che sarà sempre tenuto negli standard del sottosviluppo per evidenti limiti plastici della politica nazionale islamista in materia economica e per gli altrettanto evidenti interessi dei blocchi economici egemonici rimanenti dalla destituzione del controllo atlantico sui processi economici afghani.

https://www.legauche.org/politica-internazionale/medio-oriente/afghanistan-e-socialisti-punk-islam-inutili-idioti/
532 views饕餮 全奢同志君主, 08:53
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2021-08-26 12:50:18 CON TONI NEGRI. 4/4: ECONOMIA POLITICA, PRODUZIONE E VALORE

Quanto incide la quantità dei soggetti coinvolti nel lavoro immateriale rispetto alla qualità del lavoro che questi svolgono, in particolare se si abbandona la tesi dell’operaio massa per la figura del lavoratore intellettualizzato?

Ponendoci questa domanda, ritorniamo all’analisi della tendenza. Già oggi possiamo forse riconoscere che essa è attuata. Guardiamo alla Cina, dove indubbiamente i lavoratori immateriali stanno diventando una massiccia avanguardia rispetto ai lavoratori materiali. Naturalmente restano enormi zone di lavoro subordinato ma le proporzioni sono oggi totalmente sconvolte – tali da permetterci di riprendere il vecchio esempio marxiano delle fabbriche tessili dell’Inghilterra Settentrionale o del nord della Francia come avanguardie rispetto all’enorme massa del lavoro artigianale o manifatturiero che viene travolto nello sviluppo tendenziale. Oggi, la forza della tendenza spinge con il massimo vigore all’immaterializzazione del lavoro.

In Marx oltre Marx lei afferma che la legge del valore-lavoro diventa la legge del plusvalore.
Lei insiste sull’idea che Marx, nei Grundrisse, definisce la legge della caduta tendenziale del saggio del profitto in funzione della legge del plusvalore, cioè in funzione della resistenza del lavoro. Una deviazione rispetto questa visione sarebbe determinata quando Marx nel Capitale, nei capitoli 13, 14 e 15 del volume III, spiega la caduta tendenziale in termini di aumento della composizione organica del capitale e non direttamente attraverso la legge del plusvalore.
Non sembra che lei dia conto di questa differenza. Nella prefazione a Marx oltre Marx, lei ha commentato che l’importanza dei Grundrisse stava nel fatto che le proiezioni di tendenza là definite erano state verificate oggi, in particolare, per quanto riguarda la perdita della centralità del lavoro di fabbrica come base per la riproduzione del sistema. A mio avviso, proprio questa dinamica è dovuta all’aumento della composizione organica del capitale avvenuta con l’informatizzazione, automazione e ora con la robotizzazione degli ultimi anni. A parer mio entrambe le spiegazioni sopracitate sulla caduta tendenziale del saggio di profitto sono complementari e non si escludono a vicenda. Lei cosa ne pensa?

Sono d’accordo ma lo direi in maniera diversa. Non mi sembra che si possano opporre, soprattutto nella lettura che Marx oltre Marx fa dei Grundrisse, una interpretazione soggettivista ed una oggettivista. In particolare, a te sembra che la caduta tendenziale del saggio di profitto possa da me essere interpretata con una lettura soggettivista. A me non sembra vero. Il profitto cade nella misura in cui la resistenza operaia cresce: cosa c’è di soggettivo qui? La resistenza è tanto oggettiva quanto l’investimento capitalista sul capitale fisso. Bisogna uscire da ogni concezione che consideri lo sviluppo in termini darwiniani. Non si può ridurre il rapporto di capitale ad uno solo dei suoi elementi. Proprio l’analisi dello sviluppo del tasso di profitto lo mostra: con la crescita della resistenza, cresce anche la strutturazione del capitale in modo tale da bloccare la crescita della lotta. Che poi questa sia una legge è un altro paio di maniche.

https://www.legauche.org/economia/negri-4-economia-politica-produzione-valore/
934 views饕餮 全奢同志君主, 09:50
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2021-08-18 12:57:17 REAZIONI E RIPICCHE AL VADEMECUM SUI VACCINI

Recentemente sono rimasta molto colpita da alcune delle reazioni che il nostro articolo sui vaccini ha suscitato. L’articolo in questione è stato scritto da un nostro membro che ha lavorato attivamente alla produzione del vaccino. L’autore ha addotto una serie di argomenti di carattere scientifico, che sono stati contrastati su Facebook da alcune accuse, peraltro infondate, di natura etico-politica.

Ritengo che il primo problema consista proprio nell’opporre al dato scientifico una considerazione etico-politica. Si tratta di una sorta di fallacia logica, dal momento che i due ambiti di conoscenza sono e restano distinti.
Capita spesso di leggere sentenze che vengono oramai ripetute acriticamente: “è un vaccino sperimentale”, “non si conoscono gli effetti collaterali”, “è stato fatto in troppo poco tempo” sono soltanto alcune delle asserzioni più comuni. Utilizzo proprio il termine “asserzione” perché nella bocca dei no green pass queste frasi, ripetute perentoriamente, non lasciano mai spazio al dubbio.

Sono convinti di quel che sostengono, anche se il loro ambito di competenza esula da quello scientifico.
Forse quello di cui oggi noi tutti abbiamo bisogno è la presa di consapevolezza di essere fallibili. Non siamo semplicemente in grado di addentrarci nella sfera della competenza scientifica senza una preparazione adeguata. Possiamo esprimere delle preoccupazioni politiche, più o meno legittime e fondate, ma distinguendole rispetto al dato scientifico.

https://www.legauche.org/analisi/reazioni-e-ripicche-al-vademecum-sui-vaccini/
663 views饕餮 全奢丽同志专制君主, 09:57
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2021-08-15 13:15:55 CON TONI NEGRI. 3/4: GENERAL INTELLECT E LAVORO IMMATERIALE

Spesso ho letto alcune critiche al suo lavoro in cui la si accusa di porre fine alla differenza tra lavoro e capitale attraverso il concetto di lavoro immateriale. A me sembra, invece che le sue riflessioni mirino ad analizzare l’egemonia del lavoro immateriale, ovvero a chiarire come una certa forma di lavoro tende a diffondere i suoi elementi e le sue caratteristiche ad altre forme di lavoro e alla società in generale. L’egemonia del lavoro immateriale porterebbe alla costruzione di una cooperazione autonoma rispetto all’impresa capitalistica, in cui gli strumenti di lavoro sarebbero in gran parte le capacità generali delle persone, incorporate in esse – il general intellect.
Lei, dunque, mette in relazione l’egemonia del lavoro immateriale con l’affermazione di una nuova forma di lavoro nel determinare il surplus di produttività, nella creazione di plusvalore.

Sono d’accordo. Ragionare così significa seguire il meccanismo della tendenza. È questo qualcosa di assolutamente implicito nell’analisi marxiana che definisce un modo di lavorare e lo incorpora nel modo di produzione. Modo di lavorare e modo di produzione sono cose sempre diverse, ma sempre collegate – laddove il lavoratore fa muovere sistemi meccanici sempre diversi nello sviluppo storico del capitale e trae da questo rapporto forme del vivere, ma anche dove la trasformazione del lavoro (e del lavoratore) determinano nuovi sistemi di macchine. Questa serie di rapporti è raccolta nel concetto di “composizione tecnica” della forza-lavoro.

Questo può spiegarci perché ci sono forme di lavoro non capitalistiche che convivono nel capitalismo stesso.

Esattamente, così come ci sono diverse forme di sussunzione del lavoro nel capitale.

https://www.legauche.org/teoria/toni-negri-3-4-general-intellect-e-lavoro-immateriale/
1.6K views饕餮 全奢丽同志专制君主, 10:15
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2021-08-12 12:17:25 MAVROUDEAS: LA PANDEMIA SULL'ECONOMIA E IL LAVORO

Stavros Mavroudeas, economista greco che insegna alla Panteion University of Social and Political Sciences di Atene, discute con noi della pandemia e delle sue conseguenze sull’economia europea e greca.

«La pandemia da COVID-19 è una crisi gemella. La crisi economica stava già ribollendo (perché il capitalismo non è riuscito a svalutare adeguatamente i capitali dopo la crisi del 2008) e il coronavirus ha innescato e aggravato questa crisi. La risposta dell’UE è stata simile a quella degli Stati Uniti, ma con una marcata differenza nella “potenza di fuoco” politica.

Come dopo la crisi del 2008, gli Stati Uniti e l’UE hanno intrapreso politiche social-liberali (quindi politiche non neoliberiste) dettate dall’ormai dominante New Keynesian Macroeconomic Consensus. Queste politiche implicano tipiche misure keynesiane: politica fiscale espansiva e politica monetaria accomodante. Implicano anche un insulto al neoliberismo: una politica industriale discreta. Tuttavia, e contrariamente alla “sinistra” miope e riformista anti-neoliberista, queste politiche sono neoconservatrici e non a favore del lavoro e della classe operaia. Condividono con il neoliberismo l’onere sul lavoro, ma si allontanano radicalmente dal neoliberismo utilizzando attivamente il settore pubblico per sostenere la redditività capitalista.»

«Queste politiche neoconservatrici social-liberali non miglioreranno la posizione dei lavoratori. La NGEU è uno strumento per ristrutturare il capitalismo europeo di fronte agli antagonismi di Stati Uniti e Cina. Le sue priorità privilegiano specifici interessi settoriali e seguono una strategia industriale che aspira a rafforzare la loro posizione nei confronti delle loro controparti statunitensi e cinesi.

La NGEU obbedisce alla direttiva di creare “campioni europei” (cioè grandi conglomerati multinazionali europei in grado di confrontarsi con i concorrenti statunitensi e cinesi). Pertanto, porterà ad una maggiore concentrazione e centralizzazione del capitale (cioè oligopolizzazione e monopolizzazione). Ciò colpirà duramente i capitalismi periferici e mediterranei che sono caratterizzati da un enorme strato di imprese di medie dimensioni. Per quanto riguarda il lavoro, non vi è alcun impegno ad aumentare i salari.»

https://www.legauche.org/economia/mavroudeas-la-pandemia-sulleconomia-e-lavoro/
769 views饕餮 全奢丽同志专制君主, 09:17
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2021-08-08 13:46:07 Le Gauche pinned « CINA: TRE TESI SUL SUO SVILUPPO ECONOMICO Cercheremo con questo lavoro, sollecitato a sinistra da testi interessanti sullo sviluppo cinese come “La Cina è capitalista?” di Rémy Herrera e Long Zhiming o “Il socialismo con caratteristiche cinesi. Perché…»
10:46
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2021-08-08 13:33:03 CINA: TRE TESI SUL SUO SVILUPPO ECONOMICO

Cercheremo con questo lavoro, sollecitato a sinistra da testi interessanti sullo sviluppo cinese come “La Cina è capitalista?” di Rémy Herrera e Long Zhiming o “Il socialismo con caratteristiche cinesi. Perché funziona?” di Zhang Boying, di analizzare nel dettaglio la questione Cina.

Ci sono tre distinti approcci alla questione:
- Li Minqi (李民骐), in “The Rise of China and the Demise of the Capitalist World-Economy”
- Giovanni Arrighi, in “Adam Smith a Pechino: genealogie del ventunesimo secolo”
- Samir Amin, in “China, 2013”

Contrariamente all’opinione prevalente che vede la rapida crescita della Cina come prova dell’indiscutibile successo del libero mercato, Li Minqi offre un’interpretazione molto diversa dell’integrazione della Cina nel sistema capitalista. Sulla base della teoria del Sistema-Mondo, analizza l’ascesa della Cina nel contesto dell’evoluzione storica del capitalismo globale e alla luce dei suoi effetti economici ed ecologici; così afferma che l’integrazione della Cina nei mercati mondiali aiuta a rivelare i limiti storici del capitalismo mondiale.

Vede l’ingresso della Cina nel sistema capitalista con la sua domanda di risorse e la successiva pressione sul “sistema-mondo” come un fattore importante alla base dell’imminente fine del sistema mondiale capitalista. Semplicemente non c’è abbastanza per tutti per sostenere una Cina (e India) in crescita a livelli di consumo occidentali.

Il problema posto dalla teoria del Sistema-Mondo è che il capitalismo dipende sempre dalla ricerca del lavoro più economico e quindi la produzione si è spostata da un luogo all’altro per soddisfare quel bisogno. L’ultima grande riserva di lavoro da sfruttare a basso costo è stata la Cina, che il capitalismo mondiale ha iniziato a sfruttare dagli anni ’80 in poi.
Con l’aumento del costo del lavoro in Cina come risultato di una migliore organizzazione dei lavoratori cinesi (e di altre economie emergenti), il capitalismo mondiale avrà esaurito le sue ultime riserve senza più nuove riserve strategiche da sfruttare. Il capitalismo, quindi, si sta dirigendo verso un vicolo cieco.

Li Minqi spiega che poiché gli stati non centrali hanno livelli più bassi di proletarizzazione, i lavoratori tendono ad essere meno istruiti, organizzati in modo meno efficiente e sottoposti a una pressione costante per competere contro un grande esercito di riserva rurale. I lavoratori in questi stati, quindi, tendono ad avere un potere contrattuale molto più basso e quindi ricevono salari reali significativamente più bassi. I bassi salari reali, sia nella periferia che nella semi-periferia, consentono di concentrare il plusvalore globale nel centro e aiutano a mantenere bassi i costi salariali in tutto il sistema. Tuttavia, a lungo termine, lo sviluppo dell’economia mondiale capitalista è stato associato alla progressiva urbanizzazione della forza lavoro. Dopo un certo disorientamento, i lavoratori urbanizzati hanno sempre lottato per un maggior grado di organizzazione e l’estensione dei loro diritti economici, sociali e politici. Le loro lotte hanno portato a gradi crescenti di proletarizzazione all’interno dell’economia mondiale capitalista.

https://www.legauche.org/estremo-oriente/cina-tre-tesi-sul-suo-sviluppo-economico/
482 views饕餮 Fully Luxury Gay Autocrat, 10:33
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2021-08-06 16:54:52 Per la prima volta nella storia l'umanità è in grado di annientarsi con le sue mani e sarà questa consapevolezza che plasmerà il mondo e la politica del dopo guerra, da quelle settimane di luglio e agosto del 1945 fino ai giorni nostri.
Nei decenni della guerra fredda l’umanità è stata sfiorata dall’apocalisse nucleare numerose volte, spesso anche solo per errori umani e malfunzionamenti tecnologici.
Eppure, nonostante l’umanità abbia guardato l’abisso più e più volte, oggi quella consapevolezza è stata persa ed erroneamente relegata al passato. La minaccia nucleare viene considerata, almeno nella coscienza pubblica, morta e sepolta insieme all’URSS e alla guerra fredda, nonostante in un mondo che si affaccia su un’era di conflitti per le risorse potrebbe rivelarsi più attuale che mai.
303 viewsMarxiaN - ☭ - Sozialismus oder Barbarei, 13:54
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2021-08-06 16:54:16
«Now I am become Death, the destroyer of worlds.»
-J. Robert Oppenheimer

Alle 8:15.31 del 6 agosto del 1945, tre settimane dopo Trinity, il primo test di un'arma nucleare, l'umanità è entrata nell'era atomica. In una manciata di secondi la città di Hiroshima (広島市) viene fatta sparire dalla faccia della terra insieme alla metà dei suoi abitanti. 3 giorni dopo la città di Nagasaki (長崎市) soffrirà la stessa sorte. In totale sono morte 166mila persone per effetti diretti o indiretti dei bombardamenti atomici.

CONTINUA SU @clegauche
625 viewsMarxiaN - ☭ - Sozialismus oder Barbarei, 13:54
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